La Chiesa Rupestre di Cristo alla Gravinella
Il complesso rupestre di Cristo alla Gravinella, ubicato all’interno dell’omonima lama, è raggiungibile dal Rione San Pardo, dopo aver percorso una piccola strada affiancata da muretti a secco, in una zona ricca di aie, utilizzate per la
trebbiatura delle messi. La Chiesa rupestre, risalente al 1722, è stata successivamente donata alla confraternita di Gesù Flagellato che l’ha restaurata nel 1985 ripristinandone il culto.Si tratta di una delle più note chiese rupestri: i materani per tradizione vi si recano tutti i venerdì di marzo, alcuni per devozione, molti per una passeggiata in campagna o per una colazione all’aperto. La chiesa presenta una elegante facciata che chiude la grotta, datata 1722, sormontata da un campanile. Due gradini discendenti portano in un
vestibolo comune a due aule, divise da una massiccia parete, in fondo alle quali è l’altare addossato alla parete. La cripta è architettonicamente molto semplice, e disadorna, presenta però numerosi affreschi.
trebbiatura delle messi. La Chiesa rupestre, risalente al 1722, è stata successivamente donata alla confraternita di Gesù Flagellato che l’ha restaurata nel 1985 ripristinandone il culto.Si tratta di una delle più note chiese rupestri: i materani per tradizione vi si recano tutti i venerdì di marzo, alcuni per devozione, molti per una passeggiata in campagna o per una colazione all’aperto. La chiesa presenta una elegante facciata che chiude la grotta, datata 1722, sormontata da un campanile. Due gradini discendenti portano in un
vestibolo comune a due aule, divise da una massiccia parete, in fondo alle quali è l’altare addossato alla parete. La cripta è architettonicamente molto semplice, e disadorna, presenta però numerosi affreschi.
Interessanti sono invece le epigrafi apposte dai pellegrini e dai visitatori in ricordo del loro passaggio e gli affreschi. I meglio conservati sono i quattro Evangelisti sotto la volta, gli apostoli Pietro e Paolo ai lati dell’altare, San Leonardo, Sant’Eustachio e un altro santo sulla parete di sinistra, San Rocco, la Madonna delle Grazie, San Sebastiano, l’Arcangelo Michele e Sant’Antonio da Padova sulla parete destra. Gli affreschi possono essere datati al XVI secolo, attribuiti ad un pittore locale vicino a Simone da Firenze, ma con vistosi segni del restauro effettuato nel XVIII sec